Ci svegliamo all’alba (come quasi ogni giorno) per evitare il traffico della capitale e alle 7:00 siamo già sulla strada. Ci accorgiamo però subito che la città è ormai sveglia e solo per immetterci sulla strada di fronte all’albergo dobbiamo buttarci di forza in mezzo. Centinaia tra motorini, biciclette e auto viaggiano in tutti e due i sensi mettendosi in doppia, tripla, quadrupla fila. Un delirio!!!
380km ci dividono dal confine con il Benin e vorremmo arrivarci entro il primo pomeriggio quindi procediamo decisi.
La strada è rovinata, ogni tanto c’è qualche buco molto profondo che, se ci vai dentro, distruggi gli ammortizzatori. Quindi il divertimento per noi che guidiamo è fare zig zag per evitarli (sembra di essere in uno di quei videogiochi dove ogni volta che eviti un ostacolo vinci 100 punti).
A 30 km dalla partenza ci fermiamo a vedere una raccolta di strane sculture su granito disposte in un parco inaugurato una ventina d’anni fa. Avevamo visto qualche cosa di simile l’anno scorso in Mauritania ma, in quel caso, era tutto molto più suggestivo perchè collocato alla base di un gigantesco monolite in mezzo al nulla.
Ripartiamo e lungo il tragitto incontriamo persone che vanno al lavoro, bimbi che vanno a scuola o che giocano nell’acqua, mandrie di mucche, villaggi di capanne, baobab pieni di nidi, paesaggi africani.
Come sempre ho collezionato qualche foto che manderò appena avremo una connessione internet.
Alle 14:30 siamo al confine. In un’ora chiudiamo i visti del Burkina e apriamo quelli del Benin. Appena passato il confine tutto ci sembra nuovo. Il verde più brillante, le persone più gentili, il paesaggio più vario … spero di non sbagliarmi ma il Benin promette bene.
Ma di questo vi racconterò nelle prossime puntate. Non perdetele.
complimenti… forza e volontà, l’essenza di un buon viaggio e a voi non manca!
un saluto a Guya e Walter, ma anche a tutti Voi!
La forza delle parole è quella di evocare immagini, e, tra le nebbie della pianura veneta mi sembra di scorgere quelle mucche e quelle capanne di cui parli……. Poi, all’improvviso la nebbia si dirada e riconosco una più “nostrana” malga e la sua cornice di burlina intente a ruminare!!!
Un abbraccio Luca, buon viaggio!!!!
Grazie Marco, non ti sapevo poeta 😉
Continua a seguirci.