Il paese dei Vudu

Oggi trasferimento da Djougou ad Abomey; 360km di asfalto pieno di micidiali buche profonde anche 30/40 centimetri. Come al solito zig zag su tutta la larghezza della carreggiata per cercare di evitarne quante più possibili.
Ad allietare il viaggio villaggi, prima rossi di peperoncini stesi sui fianchi della strada in vendita ai passanti, poi bianchi di farina di manioca offerta insacchettata su banchetti di legno con il nome del produttore.
Arrivati ad Abomey troviamo un albergo e dopo aver mangiato soppressa e formaggio partiamo con un pulmino per la visita dei Palazzi reali. Visitiamo bene il più importante dove una guida ci spiega, finalmente in inglese, la storia dei diversi re, abbastanza sanguinari, che hanno dominato il territorio. Ancora oggi Abomey ha un re che vive però in una casa privata.
La sera ceniamo in albergo dove avevo barattato in cambio una connessione internet. Loro hanno anche mantenuto la promessa, peccato che si sia presentato un tecnico con una chiavetta che, una volta installata, offriva una connessione ad 1kb … impossibile spedire le foto.
Dopo cena, un po’ scettici, decidiamo di accettare la proposta di una guida locale e andiamo ad una cerimonia Vudu nel paese. Siamo stati tutti piacevolmente sorpresi dallo spettacolo a cui abbiamo assistito. Niente di cruento, nessuna gallina sgozzata, ma tanta musica e canti ritmici con grandi fantocci di paglia che si muovevano di qua e di la tra la gente. Quasi una festa con tanto di sorpresa finale con la comparsa, dal nulla, di un feticcio fatto di foglie e legno.
Domani arriveremo sull’oceano dove ci attende una cena a base di aragosta. Non vediamo l’ora.

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