Nigeria, primo impatto

Sono le 4:30 e i motori sono già caldi. Vogliamo arrivare presto alla frontiera per riuscire a superare Lagos (città da 14 milioni di abitanti) la mattina presto.
Poveri illusi!!!
Alle 5:15 siamo in frontiera dalla parte del Benin e subito incominciano i casini. Lungo la strada buia già un sacco di persone e mezzi si agitano di qua e di là. Arriviamo a 100 metri dal posto di polizia e ci troviamo, ogni 15 metri, gruppetti di persone che interrompono la strada con una corda tirata tra i due lati. Chi sono non lo sappiamo ma sta di fatto che se non gli davamo qualche soldo restavamo li fermi. Per fortuna si accontentavano di pochi spiccioli.
Arriviamo al posto di polizia e qui la prima sorpresa. Vogliono 45.000 CFA ( 70€ circa) a mezzo per uscire. Non capiamo il perché ma anche qui, o paghiamo o restiamo li in eterno. Dopo aver provato di tutto decidiamo di pagare. Passiamo la dogana indenni ed arriviamo al confine Nigeriano. Qui altra gabella per la polizia. Questa volta sono 50$ a testa (tenete conto che il visto lo avevamo già pagato 300€, il più caro di tutti). Approfittando del fatto che i Nigeriani parlano inglese ne ho approfittato per chiedere al capo dei Poliziotti se avremmo dovuto pagare altri “dazi”. Risposta “assolutamente no!!!” Non avremmo più dovuto pagare nulla.
Passiamo così nell’ufficio immigrazione dove, indovinate un po’, ci chiedono altri soldi “quello che volevamo”. Noi rispondiamo picche e andiamo alla dogana. Anche qui tutto bene. Tornati ai mezzi, il tizio dell’immigrazione ci fa richiamare e a quel punto ci chiede soldi non più “facoltativi”. Mi girano le palle e vado dal capo della polizia a protestare. Questo interviene e, con grande nostra soddisfazione, andiamo via senza pagare.
Poi tocca al controllo sanitario che ci fa perdere altro tempo.
Da li ricominciano i cavi tirati da parte a parte della strada. Io e Gianpi ci incazziamo e decidiamo di mettere  i due camion uno di fianco all’altro così, se non passiamo noi, non passa nessuno. Da dietro incominciano a suonare auto e motorini e con questo stratagemma facciamo abbassare ad uno ad uno i cavi che ci bloccavano la strada senza sganciare più neanche una lira.
Sono però le 8:45 e il nostro progetto di passare presto Lagos è andato in fumo.
La pagheremo duramente. Già a 20km dalla città un traffico da delirio. Avanziamo ad una media di 8 km all’ora.
Superata questa parte, lungo una strada di asfalto e terra che ci doveva portare all’autostrada, veniamo sorpresi da un diluvio universale. In pochi minuti la strada diventa un fiume e i primi camion e auto incominciano a bloccarsi in mezzo a pozzanghere che sono laghi.
Un delirio.
Alle 15:00 finalmente prendiamo l’autostrada lungo la quale ci fermiamo alle 18:30 per campeggiare nel piazzale di un distributore da cui vi sto scrivendo.
Domani ripartenza alle 5:30 e quindi, anche se sono le 20:30, vi saluto e buona notte.

commenti su “Nigeria, primo impatto

  1. Dai che in fondo e’ andata bene

    • Luca Quareni says:

      Benissimo direi. In Nigeria tutto tranquillo. Molti posti di blocco ma quasi tutti ti fanno passare senza neanche fermarti.

  2. Tommaso Berruti says:

    vi avevo avvertito …. buon viaggio

    • Luca Quareni says:

      Ciao Tommaso, effettivamente !!!
      Comunque ora ne siamo fuori. Vediamo cosa ci riserva il Camerun nei prossimo giorni.

  3. A quanto pare in Nigeria non è cambiato nulla…..

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *