Sosta forzata a Faya

Altri cento chilometri di sabbia molle ci separano dalla città. La guida decide di seguire la strada diretta per arrivare il prima possibile a riparare l’auto mentre noi proseguiamo per l’assurda pista che per molti chilometri ci allontana da Faya invece che avvicinarci. Dopo quattro ore arriviamo al limite della città e troviamo l’auto della guida ferma. Ha finito l’acqua che gli avevamo dato ed il motore si è surriscaldato. Rifornito di acqua ripartiamo. In città mentre noi travasiamo altro gasolio da bidoni libici (0,63€ al litro) lui porta a riparare l’auto. Attendiamo più di due ore e poi preoccupati andiamo a cercarlo. Lo troviamo in una officina con il motore mezzo smontato; ha fuso la testata. Si è già attivato per trovare dei pezzi usati di ricambio ma chissà quanto tempo ci vorrà. Decidiamo di fare campo nel cortile del tizio che ci ha venduto il gasolio, con noi camionisti chadiani con i mezzi scassati; anche questo fa parte dei viaggi in Africa. E domani?

“Inshallah”

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