Questa volta passiamo la notte senza guida. Sono ormai le 20:30 e non credo arriverà più.
Ma torniamo a questa mattina. Sveglia alle 4:30 (che sonno) e partenza alle 5 in punto. La prima mezzora la facciamo al buio; il fondo della pista di sabbia è buono e quindi non ci sono problemi. Alle 5:30 spunta il sole e così è tutto più semplice. Andiamo avanti tutta la mattina avanzando ora velocemente ora lentamente per la presenza di pietraie o sabbia mollissima. Ogni tanto incrociamo dei camion che arrivano dal vicino Niger strapieni di mercanzie e persone. Sul posteriore hanno un doppio asse gemellato (8 gomme) ed avanzano lentamente ma senza fermarsi mai se non per rotture meccaniche. Fanno veramente impressione tanto sono carichi. Le persone ci salutano sempre molto cordialmente, forse anche noi siamo per loro una simpatica distrazione. Alle 13 ci fermiamo per mangiare qualche cosa, in 20 minuti abbiamo fatto e siamo pronti per ripartire. È qui che vediamo la guida per l’ultima volta. Ci sfreccia davanti con il suo nuovo Toyota 4.500 turbo e sparisce all’orizzonte. Noi avanziamo più lentamente pensando di trovarlo più avanti e invece arriviamo a 30km dal confine con il Niger senza rivederlo. Siamo anche un po’ preoccupati perchè non pensavamo di doverci avvicinare così tanto al confine per andare a Zouar ma chiediamo agli autisti di uno dei camion nigerini e ci confermano che la strada è quella. Sono ormai le 16:30 e quindi decidiamo di fare campo (qui alle 17:30 fa buio) pensando che la guida, non vedendoci, ci raggiunga più tardi.
Non passano 5 minuti che arriva una camionetta piena di militari stra armati: fucili, mitragliatori, bazzuca, lancia razzi con tanto di razzi caricati. Ci chiedono gentilmente chi siamo e cosa facciamo li. Noi spieghiamo e nel frattempo arriva un’altra auto civile. Scopriamo poi che c’è a bordo il governatore della zona e quella è la sua scorta armata. Gentilmente ci dice che possiamo fare campo senza problemi e che la zona è sicura.
Menu: tortellini in brodo e crostata alle albicocche.
La guida? Inshallah naturalmente.
Ciao Luca,
visto che come fotografo sei degno d’encomio e che anche come scrittore sai appassionare chi ti segue, al ritorno dovresti riportare in un bel libro la splendida avventura di cui ci hai resi partecipi. Acquisterei di sicuro la prima copia!
Se il sito, poi, è opera tua, i complimenti raddoppiano.
Buon proseguimento a tutti.
Ciao Rita