Oltre l’equatore

Questa mattina alle 6:00 ho sentito per la prima volta i “rumori” della foresta. Uccelli, tanti uccelli, e poi grilli e rane o qualche cosa del genere. Un rumore quasi assordante. Vedere, abbiamo invece visto poco: tre o quattro tucani volare, un camaleonte verdissimo attraversare la strada, grossi scarabei e due scimmie, morte, attaccate ad un palo sul ciglio della strada (chissà perchè). Lungo i 500km di oggi abbiamo attraversato l’equatore. Un po’ deludente a dire il vero. Un misero cartello segnalava il punto esatto e nulla più. Ho comunque fatto le foto di rito a Giuditta anche se tutto in velocità perchè il punto era vicino ad una curva e quindi pericoloso.
Lungo il percorso, asfalto perfetto a parte 15 km di lavori in corso con deviazioni. A 120km dalla frontiera è iniziata invece la pista rossa e fangosa per le piogge. Sembrava di essere entrati in un frullatore. Nella cabina di Giuditta saltava tutto per effetto delle buche e del fondo irregolare. Dopo appena 30 minuti decidiamo di fermarci a fare campo in fianco ad un posto di blocco della polizia. Siamo troppo stanchi per affrontare la pista e poi da li a poco il sole sarebbe tramontato. Domani, freschi freschi, frullatore per 5 ore ed arriveremo alla frontiera con il Congo … speriamo.

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