Acqua, fango e Congo

Già le piste rosse africane tra dossi, cunette e buchi sono di per sé impegnative, se poi ci aggiungete l’acqua diventa un delirio. La terra rossa si trasforma in un fango viscido, ogni cunetta e ogni buco in una pozza d’acqua dal fondo invisibile a volte larga alcuni metri. Questa notte, come nei giorni scorsi, è piovuto e così, al mattino, la pista si presenta molto impegnativa. Subito troviamo delle pozze d’acqua lunghe anche 10 metri e dal fondo sconosciuto. Decidiamo che è meglio se va avanti Giuditta: è più leggera, ha meno cavalli ed è dotata di vericello posteriore; se dovesse bloccarsi nel fango GoGo sicuramente riuscirebbe a tirarla fuori. Così, piano piano, avanziamo. Troviamo un primo camion bloccato e abbandonato in una pozza. Lo superiamo agevolmente. Dopo meno di un’ora altro camion infangato di brutto e di traverso sulla pista. Un bel problema. L’unica area libera è una “fangaia” terribile mista ad acqua. Studiamo il passaggio. Se non proviamo rischiamo di perdere tutta la giornata prima che arrivi una ruspa a togliere il camion. Nel mentre arriva un’auto dall’altra parte che, dopo poco, decide di passare. Ovviamente si blocca nel mezzo sommersa dal fango. Ora anche l’unico passaggio possibile è bloccato. Decido di farmi avanti e a gesti spiego alle persone dell’auto di prendere una corda e legare l’auto a Giuditta. Così fanno e in pochi minuti tolgo d’impaccio l’auto. A quel punto decidiamo di provare. Metto tutti i blocchi a disposizione e avanzo. Le ruote sprofondano nel fango ma Giuditta non si ferma. In prima, quasi a passo d’uomo, apre un varco nel fango ed esce indenne dall’altra parte. Subito GoGo la segue  e così siamo fuori. Sarà così fino alla frontiera. Alle 11:00 entriamo in Congo. Qui la pista è più stretta ma asciutta. Avanziamo fino al primo pomeriggio ad una buona andatura poi arriva la pioggia. Potete immaginare di guidare su una saponetta. Bene questa era la situazione. Più volte sia Giuditta che GoGo si intraversano sulla pista, per fortuna senza conseguenze. Non riusciamo neanche a raggiungere i 10km all’ora. Sarà così fino alle 18 quando decidiamo di fare campo in un villaggio prima che scenda il buio. Mancano ancora 120km a Dolisie da dove parte la pista per Brazaville al confine con la Repubblica Democratica del Congo.

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