Viaggio a rischio

La mattina Brazzaville è tornata quella di prima. Sappiamo dalla TV che ci sono stati 6 morti ma la questione è chiusa. Riusciamo così a raggiungere l’Hotel Hyppocampo dove il titolare è conosciuto da tutti i viaggiatori come l’esperto di frontiere. Ci conferma il passaggio con lo zatterone a Luozi ma purtroppo anche il possibile problema con il visto della Repubblica Democratica del Congo rilasciato in Camerun. Ci dice che andare all’Ambasciata Angolana a Brazzaville è tempo perso; faremo il visto di transito per l’Angola a Matadi.
Quindi partiamo. Sono le 10. Subito sento che qualche cosa non va con i freni di Giuditta. Ne parlo con Gianpi al CB e decidiamo di proseguire, interverremo a Matadi. Dopo 30 km però il problema peggiora e Giuditta quasi non frena più. Guardiamo sotto e vediamo la ruota anteriore destra bagnata di olio. Controlliamo subito la vaschetta dell’olio dei freni e la troviamo al minimo.
Aggiungiamo olio e ripartiamo alla ricerca di un meccanico che ci aiuti almeno per il lavoro più duro. Perderemo circa due ore per sostituire le pastiglie dei freni di ambedue le ruote anteriori e spurgare l’impianto dall’aria. Ora Giuditta è nuovamente in forma e ripartiamo.
Prima asfalto e poi una bellissima pista sulle colline del Congo ci portano fino al confine. Pratiche del Congo chiuse in 30 minuti, un record.
Quasi quasi mi stavo riappacificando con l’Africa quando, appena entrati in territorio della Repubblica Democratica del Congo, inizia una pista terribile: solchi profondissimi, pozze di fango, salite da prima. Procedendo a passo d’uomo arriviamo alla sbarra della frontiera e li resteremo. Il poliziotto che ci viene incontro, visti i passaporti con i visti rilasciati in Camerun ci dice subito che non sono validi e quindi non possiamo passare. Panico!!!
Così salta tutto: la transafrica, la Namibia con Francesca e Chiara; l’arrivo al Capo di Buona Speranza.
Seguiamo il Poliziotto fino ad un ufficio sgangherato e buio. Li compila due moduli con tutti i nostri dati compreso altezza e peso (Gianpi ha barato). Quindi ci fa sapere che parlerà del nostro caso con le autorità e domani ci farà sapere, intanto non possiamo muoverci da li.
Se ci respingono dovremo lasciare i mezzi a Brazzaville, andare in aereo a Roma, fare i visti (ci vuole una settimana), ritornare e proseguire … una follia.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *