Già ieri ne avevamo avuto la sensazione ma oggi è stato il giorno della conferma: Cape Town è una bellissima città: interessante, vivace, moderna ma allo stesso tempo con una storia e una cultura.
Il centro con i suoi bei negozi e i mercatini africani
Nel viale pedonale sembra quasi di essere nelle Ramblas di Barcellona
Qui perfino le statue africane si mescolano con i moderni Simpson
Capita anche di incontrare ballerini africani che danzano al ritmo di tamburi
Anche loro cordiali e giocosi scherzano con i passanti
L’edificio più antico di Cape Town è il Castle of Good Hope
Ovunque ricordi e ringraziamenti al loro Madiba
La città è contornata da montagne rocciose tra cui la più famosa è Table Mountain
Dall’alto la città sfoggia la sua skyline
Mentre verso il mare spiagge bianchissime e scogliere
Concludiamo la giornata andando a cena al Gold Restaurant. Fantastico. Cena africana con portate fisse da diversi paesi: Etiopia, Nigeria, Marocco, Algeria, Tanzania … non ricordo neanche più la lista. Tutti piatti buonissimi che anche Chiara ha apprezzato moltissimo. Ciliegina sulla torta: ogni 15 minuti i camerieri si esibivano in ritmici balli e canti africani. Avevo visto qualche cosa di molto simile a San Paolo in Brasile (ovviamente non con balli africani) e già allora ero rimasto piacevolmente colpito dalla formula. Normalmente i camerieri sono figure anonime nell’ambito di un ristorante; dopo un ballo e un canto invece assumono un ruolo e da quel momento, quando ti portano i piatti o le bevande, li vedi con un altro occhio e spesso ci scambi una battuta. Da provare.
Domani ci incontreremo con l’amico Guido e la sua famiglia. Ha spedito in Sudafrica il suo Unimog camperizzato ed anche lui sta girando questo bellissimo paese.
Si avvicina poi il giorno dell’arrivo al Capo di Buona Speranza; sarà domani? Dopodomani? Non lo so, dipenderà anche dal tempo.