Alle 7 del mattino io e Stefano siamo già al lavoro. Sarà una giornata impegnativa. Con l’aiuto di 4 locali per i lavori più duri, alziamo il telaio di Giuditta per liberare il ponte posteriore e rimetterlo in assetto. Usiamo il cric in dotazione ed uno portato da loro. Il tutto appoggiato su tronchi, assi e ruote di recupero. Un delirio. Per non rischiare danni in caso di “caduta” decidiamo di non togliere le ruote ma di scavare sotto per liberarle. Alla fine il ponte si muove. Il problema a quel punto era montare la barra. Sembrava facile ma invece, se fissavamo da una parte non andava più dentro dall’altra. Alziamo e abbassiamo Giuditta più volte. Una di queste i cric hanno anche ceduto facendola crollare a terra rumorosamente; per fortuna c’erano le ruote montate e nessuno di noi sotto.
Alla fine dopo 9 ore di duro lavoro, il successo. Barra e ammortizzatore rimontati. Speriamo che le saldature tengano. Almeno fino a Johannesburg dove sicuramente farò rifare tutto a regola d’arte dall’amico Willem.
Ecco lo squadrone dei lavoratori felici per il successo.
Per la serata ci godiamo una passeggiata lungo la bellissima spiaggia fino al tramonto.
Il viaggio ormai è agli sgoccioli, domani Punta do Oura e poi si inizia il rientro.