Sono le 7:00 e siamo già sulla strada. Dobbiamo entrare nel parco di Mana pools e raggiungere il camp per organizzare il game drive. La pista è a tratti buona a tratti di terribile toule ondulee. In questi casi bisognerebbe accelerare e raggiungere la velocità ideale di lavoro per gli ammortizzatori … peccato che noi si sia senza ammortizzatori anteriori. Con un po’ di calma arriviamo.
Negli uffici della reception uno strano incontro. Un tipo che ci sente parlare italiano ci chiede “da dove venite?” e io “da Padova” e lui “orco boia mi son da Vigonovo”.
Il mondo è proprio piccolo.
Francesco era il veterinario di Ponte di Brenta ed è venuto qui in Zimbabwe 25 anni fa. Una storia incredibile. Prima una farm con riserva per animali. Poi la rovina per volere del potere locale. Moglie e figlio tornano in Italia. Lui rimane. Pochi soldi ma deciso a ripartire. Un amico di Stra gli parla della possibilità di importare pelli in Italia e da li parte il business. Ora ha una conceria, produce scarpe per gli eserciti di tutti i paesi del sud dell’Africa e ha da poco aperto un fantastico Lodge proprio qui a Mana pools. E come potevamo rifiutare l’invito di un concittadino a campeggiare proprio in fianco alla sua struttura da 600€ al giorno in riva allo Zambesi?
Un posto fantastico. Viste mozzafiato sul fiume con gazzelle, ippopotami ed elefanti che ti passano sotto il naso.
Mentre aspettiamo le ore meno calde per girare il parco Francesco ci racconta la sua storia: ricordate i due italiani, padre e figlio, uccisi due anni fa dai bracconieri? Lui è l’unico sopravvissuto all’attentato anche se le cose non sono proprio andate come hanno scritto sui giornali. Ma questa è un’altra storia. Lui ora ha dichiarato guerra ai bracconieri ed ha addirittura comprato un elicottero allo scopo. La sua regola? sparare a vista.
Tra un racconto e l’altro arrivano le 16:00, l’ora del game drive alle famose pozze del parco con Francesco. Finale con il tramonto sul fiume da una posizione fuori pista dove ci porta con il suo Toyota.