Alle 6 del mattino sbarchiamo puntuali a Dar es Salaam dove ci aspetta l’autista della Free Pentecostal Church of Tanzania; tristissimo posto vicino al porto industriale dove abbiamo lasciato i nostri mezzi.
Non passa neanche un’ora e mezza e siamo già a girare le chiavi sul cruscotto dei nostri 4×4. Giuditta e il Toyota di Fulvio partono al primo colpo. La Land di Walter e il Toyota di Marco hanno invece tutti e due un problema all’alternatore. In Italia si cambierebbe il pezzo ma qui siamo in Africa e non si butta via niente. Due bravi meccanici in non più di quattro ore sostituiscono i cuscinetti degli alternatori e fanno ripartire i mezzi.
A parte lo sporco, una marea di ragnatele sulla carrozzeria e un po’ di muffa nella cabina, Giuditta appare in buone condizioni. Sono sollevato, ero un po’ preoccupato di come e dove l’avevo dovuta lasciare.
La giornata passa facendo qualche lavoretto anche se tra la stanchezza del viaggio e il caldo umido siamo abbastanza stanchi.
Serata al Waterfront, unica zona carina di Dar es Salaam.