Questa mattina mi sono risvegliato solo. Nella notte gli altri sono partiti per rientrare in Italia. Mi sono quindi messo di buona lena a lavorare su Giuditta: ho pulito gli interni, sbrinato il frigo, scaricato l’acqua, chiuso il gas, staccate le batterie, caricato vestiti e tutto quanto rimarrà qui in attesa del prossimo viaggio.
Per un po’ di mesi se ne starà qui in fianco ad un po’ di compagni più e meno grossi.
Finiti i lavori su Giuditta ho fatto le valige e con un passaggio Uber mi sono spostato nell’hotel vicino all’ospedale. Niente male devo dire, almeno qui starò bene.
Alle 14:00 arrivo da Stefano. Lo trovo bene. Ha dormito e mangiato. Chiacchieriamo fino all’ora di cena anche perché il governo nel frattempo ha bloccato tutte le trasmissioni televisive (qualche casino legato alle elezioni).
Domani mattina l’operazione che metterà tutto a posto.