Incredibile Turkana

Tra il nostro Camp e il lago ci sono solo 200km ma non sappiamo bene come saranno le piste e quindi decidiamo di partire per le 7:00.

Subito i primi problemi. L’abbondante acqua dei mesi scorsi ha distrutto il passaggio sul fiume che porta alla nostra pista e dobbiamo trovare una via alternativa. Un po’ più a monte, con un po’ di pietroni minacciosi, un guado secco fa al nostro caso. La pista per i primi chilometri è piena di buche, poi migliora e ci permette di tenere anche buone velocità. Il paesaggio è stupendo. Grandi monoliti e pastori di passaggio sono i “bersagli” preferiti da Paolo che scatta delle foto stupende. Lungo la strada uno strano incontro: una ragazza italiana di 20 anni che sta girando da sola il Kenya e che si trova bloccata perché la motoretta che la doveva portare sul lago ha bucato. Per fortuna Fulvio fino ad Addis Abeba viaggia da solo e quindi riusciamo a darle un passaggio.

Alle 11:00 avvistiamo dall’alto il lago. Una grande distesa blu tra rocce vulcaniche scurissime. Uno spettacolo incredibile. Costeggiamo il lago per gli ultimi 25 chilometri incontrando villaggi e pescatori. Tra la pista di pietraia e le mille foto ci mettiamo più di un’ora ma lo spettacolo è indimenticabile.

Alle 12:30 siamo nel Loiyangalani Palm Shade Camp accaldati e sudati per la temperatura torrida ma felici per quello che abbiamo visto. Resteremo qui due notti.

Meritato riposo fino alle 16:30 quando decidiamo di visitare il paese che ci ospita. L’idea non poteva essere peggiore. Veniamo subito assaliti da ragazzini che vogliono tenerci per mano e adulti che provano a spillarci soldi per le foto. Non fa per noi. Facciamo un giretto e poi decidiamo di rientrare.

Cena all’italiana per la nostra giovane ospite e poi via a letto presto; siamo tutti stanchissimi.

Foto di Paolo Zanoni

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