Arriviamo all’Acropole hotel alle 3:30 dopo un interminabile burocrazia all’aeroporto. Il giorno dopo l’appuntamento è alle 9:00 per andare a prendere i mezzi all’ambasciata del Vaticano. Dormiremo poco e sarà così anche per le due notti a seguire.
Giuditta la troviamo bene. Con il suo bel pannolone che l’ha protetta dal cocente sole del Sudan.
Attacco le batterie, giro la chiave e, con quel poco di corrente rimasta, il motore parte al primo giro. Fantastico, ogni volta mi stupisco di tanta affidabilità.
Sgonfiano un po’ le gomme che avevo portato a 7 bar perché non si ovalizzassero. Riempiamo i serbato di acqua e ci fiondiamo presso gli uffici dell’agenzia che ci fornirà la guida, per mettere un po’ di gasolio nei serbatoi. In Sudan si fa ancora fatica a trovare gasolio, ai pochi distributori aperti, file interminabili che durano anche 24 ore, così abbiamo dovuto ordinarlo al “mercato nero”.
Quindi nel pomeriggio ci spostiamo da un meccanico esperto di Unimog. Cambiamo valvola di regolazione dell’aria, disco dei freni, pastiglie e facciamo tutti i controlli degli olii. Ora Giuditta è a posto.
La prima giornata è finita e siamo distrutti.
Il giorno dopo dritti all’ambasciata dell’Arabia Saudita per avviare le pratiche di rilascio del visto di transito. Con nostra sorpresa ci dicono che si può fare subito. Ci bruciano 4 preziose ore aspettando l’inserimento dei dati al computer ma alla fine otteniamo i visti. Fantastico. Da sottolineare la gentilezza dei funzionari dell’ambasciata. Sorridenti e cordiali, alla fine ci hanno anche augurato una felice visita del loro paese. Peccato che in 3 giorni per fare 1.500km non vedremo molto.
Pomeriggio al supermercato per le ultime spese. Alla fine abbiamo così tanta roba da mangiare che non sappiamo neanche dove stivarla.
In serata riempimento di tutti i serbatoi di nuovo con gasolio dal mercato nero.
Anche la seconda giornata è terminata ma siamo veramente stanchi.
Nella notte arriva Francesca con Marco ed Enzo. Ora ci siamo tutti e domani si può partire.