Per chi era in tenda è stata una notte impegnativa. Nadia si è svegliata con mezza tenda ricoperta di sabbia; sembrava una duna. Anche i mezzi incredibilmente sono stati smossi dal vento che lavorava sotto le ruote fino a far franare la sabbia. Giuditta si è risvegliata almeno 40 cm più sotto. Da dentro ogni tanto si sentiva un colpo quando una delle ruote franava perché il vento gli aveva tolto la sabbia di sotto.
Ad ogni modo alle 7:50 siamo partiti ma il vento non ci ha mollato mai. Il paesaggio era anche affascinante ma uscire dai mezzi era quasi impossibile.
Andiamo quindi a fare rifornimento di acqua e pane in un villaggio vicino e poi ci ributtiamo nel deserto. Il vento però è ancora forte e quindi dopo aver pranzato sotto a delle palme in una suggestiva oasi decidiamo di anticipare l’arrivo a Soleb dove si potrà dormire in case nubiane vicine all’omonimo tempio di origine egizia. Le camere sono proprio spartane e quindi io e Francesca decidiamo di rimanere fedeli a Giuditta.
Cena perfetta sotto il porticato di una delle costruzioni.