Oggi il programma prevede la visita a due vulcani che distano un centinaio di chilometri da dove abbiamo fatto campo. Lungo la pista una bella sosta ad una duna incastrata tra grandi massi di granito dove ci divertiamo a scattare foto da tutti i lati. Pochi chilometri più avanti iniziamo a salire tra le montagne. Il fondo di pietre taglienti rende il percorso veramente accidentato e pericoloso per i nostri pneumatici. Giuditta ha già forato una volta e non vorrei proprio ripetere l’esperienza rimanendo a quel punto senza ruote di scorta utilizzabili.
Finalmente arriviamo al primo vulcano denominato Al Atrun. Da dove parcheggiamo non si vede nulla ma la guida ci indica il sentiero da seguire. Dopo pochi minuti di cammino arriviamo al catino del vulcano con al centro un bellissimo laghetto ed intorno tutto verde ed alcune donne che lavorano. Sembra quasi una scena delle nostre montagne se non fosse che l’acqua in realtà è salata e le donne stanno raccogliendo il sale da dare agli animali. Gironzoliamo per un po’ visitando anche le vicine capanne e collaudo la mia nuova telecamera 360 perfetta per immortalare uno scenario del genere.
Dopo un veloce pranzo ripartiamo per raggiungere il secondo vulcano Hosh El Dalan dove faremo anche campo. Qui il percorso per raggiungere il bordo del cratere è nettamente più impegnativo. Avevamo letto che ci voleva un’ora per arrivare ma da nessuna parte era specificato che bisognava salire e soprattutto poi ridiscendere lungo ripide rocce taglienti spesso ricoperte da ghiaino scivoloso. Lo spettacolo una volta in cima ci ha però ripagato della fatica. Anche qui foto e video 360 che spero di farvi vedere presto.
Rientrati al campo, veloce sistemazione e poi cenetta presto. Oggi abbiamo battuto tutti i record e alle 20:30 siamo in branda.