I primi giorni di questa trasferta a Dubai se ne sono andati nel cercare di capire quali documenti presentare alla dogana per spedire Giuditta.
Già ogni dogana è diversa dall’altra e quindi è tutto complicato, se a questo aggiungete il dover parlare in inglese con degli indiani, diventa un delirio. Sembrano dei mestrini con la r moscia e io faccio fatica a capirli.
Per fortuna c’è la nostra amica Donatella che vivendo a Dubai da 18 anni ormai è abituata.
Prima mi incontro con gli uomini dell’agenzia di spedizioni che mi dicono che potrei avere problemi con ciò che sta dentro il mezzo (vestiti, utensili, pezzi di ricambio …) e mi invitano a eliminare tutto il possibile.
Poi vado al vecchio deposito nella Free Zone dove Giuditta e gli altri mezzi del gruppo già rientrati sono rimasti per più di un anno. Devo recuperare foderine e coperte che erano rimaste li. Per fortuna trovo tutto assieme ad una marea di roba dei miei vecchi compagni di viaggio. Medicine, utensili, vestiti … tutto buttato per paura della dogana. Mi viene il panico; non esiste che io elimini tutta la mia roba; voglio assolutamente convincere i doganieri a lasciarmela.
Recupero quel che posso dei compagni e mi sposto da Giuditta che è dal meccanico a rifarsi il trucco.
La trovo ancora sotto ai ferri ma il capo mi dice che in poche ore sarà pronta.
Sistemo quindi la cabina cercando di eliminare l’eliminabile e poi torno finalmente in albergo stanco morto.
Il giorno dopo finalmente riprendo Giuditta, tutta bella lucida, e mi dirigo verso il porto. Qui solito casino per entrare nella Freezone con un mezzo straniero. La procedura dice che bisogna compilare un modulo elettronico con il numero della targa ma questo non accetta una targa straniera.
Dopo un’oretta persa a parlare con i soliti indiani finalmente si chiariscono tra di loro e ci fanno passare. Direzione dogana.
Qui ci mandano direttamente alla banchina di imbarco e ci dicono di aspettare il doganiere che verrà per l’ispezione.
Siamo soli, sotto al sole e lontani dagli uffici. Niente acqua o cibo e passano le ore. Una, due, tre, poi arriva il nostro tuttofare indiano che ci comunica che sono le 14:30 e la dogana chiude … bisognerà tornare domani.
Che ca…zo, un’altra giornata sotto al sole? Ci facciamo portare agli uffici e con fare pietoso spieghiamo la nostra situazione ad un gentile doganiere che si scusa e … ci firma e timbra tutte le carte. È finita, Giuditta è pronta per partire senza nessun controllo interno.
Alla fine è andata bene così. Il 18 dovrebbero imbarcarla e l’11 aprile sarà a Genova.
Missione compiuta ora mi posso godere gli ultimi giorni da turista.